Segni di luce a trame d'oro

I paramenti liturgici della Diocesi di Tricarico

Per paramenti sacri o, più opportunamente, paramenti liturgici s’intendono le vesti e gli oggetti adoperati durante le celebrazioni liturgiche dai ministri del culto (diaconi, sacerdoti, vescovi) e da chi li assiste (ministranti). Il termine, che proviene dal latino parare “preparare, predisporre”, è proprio delle Chiese cristiane, condiviso da ortodossi, anglicani e luterani.

Le vesti liturgiche derivano in genere dall’abbigliamento civile degli antichi romani, in una forma che è diventata definitiva prima dell’anno Mille, anche se nel corso dei secoli vi sono state lievi modifiche legate ai materiali adoperati e al gusto del tempo. Poiché non sono indossati nella vita ordinaria, i paramenti liturgici restano legati specificamente alla celebrazione del culto divino.

Le forme ampie delle vesti, inoltre, pongono in secondo piano la persona che se ne riveste, per far risaltare il suo ruolo nell’azione liturgica. Ad alcune vesti liturgiche, sia per il colore sia per la foggia, è spesso legato un significato simbolico, mentre i diversi colori che le caratterizzano rinviano ai tempi propri dell’anno liturgico.

Pianeta “Giorgi”

Taffetas viola a due trame lanciate in seta gialla e argento lamellare

Italia (Napoli?), fine sec. XV
Committenza di suor Chiara Giorgi, dalla Cattedrale
In Segni di luce a trame d’oro, fig.1

Dalmatica “Campolongo”

Damasco classico, rosso

Napoli, primi decenni sec. XVII
Committenza di suor Giovanna Campolongo, dal monastero di S. Chiara, Tricarico
Museo diocesano di Tricarico
In Segni di luce a trame d’oro, fig.2


Pianeta “Grilli”

Damasco classico, rosso

Napoli, primi decenni sec. XVII
Committenza di suor Catarina Grilli, dal monastero di S. Chiara, Tricarico
Museo diocesano di Tricarico
In Segni di luce a trame d’oro, fig.3

Dalmatica a fondo oro ricamata in argento

Teletta d’oro ricamata in argento filato, riccio e lamellare

Napoli? Primi decenni sec. XVIII, dal monastero di S. Chiara, Tricarico
Museo diocesano di Tricarico
In Segni di luce a trame d’oro, fig.6

Dalmatica e pianeta, dal parato “Ferro” delle solennità

Gros de Tours bianco, ricamato in sete policrome, oro filato, riccio e lamellare

Napoli? 1743 Committenza badessale; suor Dorotea Ferro; monastero di S. Chiara, dalla Cattedrale
Museo diocesano di Tricarico
In Segni di luce a trame d’oro, fig.9

Pianeta ricamata a fiori e frutti

Gros de Tours moiré, bianco perla, ricamato in sete policrome e oro filato, manifattura conventuale (Tricarico?);

primi decenni sec. XVIII, dalla Cattedrale
Museo diocesano di Tricarico
In Segni di luce a trame d’oro, fig.8

Pianeta rossa ricamata

Raso ricamato in oro e argento filati e canutiglia d’oro

Napoli? Primi decenni sec. XVIII Committenza aristocratica;
stemma non identificato, dalla Cattedrale

Museo diocesano di Tricarico
In Segni di luce a trame d’oro, fig.7

Veste della SS.ma Vergine del Rosario

Raso rosso, ricamato in oro filato, riccio, lamellare e canutiglia, paillettes

Napoli, 1849 Committenza badessale; suor Luisa Ippoliti
dal monastero di S. Chiara, Tricarico

Museo diocesano di Tricarico
In Segni di luce a trame d’oro, fig.20

Dalmatica dal parato verde a fiori fantasiosi e merletti

Cannelé (di tre colpi lega il quarto) broccato in sete policrome, argento filato e riccio

Originaria destinazione vestimentaria. Italia o Francia, 1740-1745
dal monastero di S. Chiara, Tricarico

Museo diocesano di Tricarico
In Segni di luce a trame d’oro, fig.12

Pianeta del vescovo Pier Luigi Carafa senior (1624-1645)

Damasco classico, verde

Napoli, primi decenni sec. XVII Dono inviato dalle Province della Germania inferiore, ante 1634
dalla Cattedrale

Museo diocesano di Tricarico
In Segni di luce a trame d’oro, fig.4

Pianeta rosacea con l’immagine di S. Maria di Fonti

Gros de Naples broccato in sete policrome, oro e argento lamellari, argento filato,

tessuto di originaria destinazione vestimentaria Napoli, 1760 ca., dono del canonico Mattia Lorigi, procuratore del Santuario,
Tricarico 1816, dalla Cattedrale

Museo diocesano di Tricarico
In Segni di luce a trame d’oro, fig.18

Piviale bianco a motivi floreali

Gros de Tours liseré, broccato in sete policrome, oro e argento filati, lamellari e ricci,

tessuto di originaria destinazione vestimentaria Italia o Francia, 1745-1750, dalla Cattedrale

Museo diocesano di Tricarico
In Segni di luce a trame d’oro, fig.13

Dalmatica bianca a fiori e festoni

Gros de Tours liseré, broccato in sete policrome, oro e argento lamellari e oro filato

tessuto di originaria destinazione vestimentaria Italia o Francia, 1750 ca., dalla cattedrale

Museo diocesano di Tricarico
In Segni di luce a trame d’oro, fig.14

Pianeta rosacea a ricami d’argento

Gros de Tours ricamato in argento filato, riccio e lamellare

Napoli? Ultimo quarto sec. XVIII, dalla Cattedrale
Museo diocesano di Tricarico
In Segni di luce a trame d’oro, fig.16

Pianeta del vescovo Antonio Zavarroni (1741-1759)

Teletta d’oro

Napoli? ante 1759, dalla Cattedrale
Museo diocesano di Tricarico
In Segni di luce a trame d’oro, fig.11

Pianeta del vescovo Fortunato Pinto (1792-1805)

Gros de Tours moiré, azzurro

Napoli? ante 1805, dalla Cattedrale
Museo diocesano di Tricarico
In Segni di luce a trame d’oro, fig.17

Parato del vescovo Pietro Paolo Presicce (1819-1838)

Raso rosso cardinale, ricamato in oro filato, riccio e lamellare, paillettes

Napoli, ante 1838, dalla Cattedrale
Museo diocesano di Tricarico
In Segni di luce a trame d’oro, fig.19

Parato del vescovo Camillo Siciliano di Rende (1877-1879)

Raso bianco; ricamo (riportato) in oro filato, riccio e lamellare

Napoli, ante 1879, dalla Cattedrale
Museo diocesano di Tricarico
In Segni di luce a trame d’oro, fig.21

Pietro Antonio Ferro, Crocifissione con Santi, 1616.

Particolare del piviale di S. Nicola di Myra, vescovo.
Museo diocesano di Tricarico
In Segni di luce a trame d’oro, fig.8

Servizio del TG3 BASILICATA

Andato in onda il 6 aprile 2019

SEGNI DI LUCE A TRAME D'ORO

I paramenti liturgici della Diocesi di Tricarico

Direzione del progetto e coordinamento organizzativo
MuDiT - Museo Diocesano di Tricarico
don Nicola Soldo, coordinatore del partenariato del progetto "I cammini" per la Diocesi di Tricarico, co-prodotto dalla Fondazione Matera Basilicata 2019, l'Associazione Parco Culturale Ecclesiale "Terre di Luce"e l'Arcidiocesi di Matera-Irsina

Tricarico
MuDiT – Museo Diocesano di Tricarico
6 aprile – 1 settembre 2019

Supervisione e prescrizioni di conformità
Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio della Basilicata

 

Cura scientifica della mostra
Carmela Biscaglia, Maria Pia Pettinau Vescina, Renato Ruotolo

Progetto di allestimento
Sabrina Lauria

Supporto alla ricognizione dei manufatti
Antonio Miseo

Responsabile tecnico
Nicola Ferri

Interventi conservativi
CRRMarinelli s a r. l. di Giuseppe Marinelli

Assistenza tecnica all’allestimento
Giuseppe Franchino

Si ringrazia il rev.do canonico don Giovanni Trolio, parroco della Cattedrale di Santa Maria Assunta in Tricarico, per la gentile concessione in comodato dei paramenti liturgici per l’esposizione; la Provincia di Matera per la gentile concessione dei supporti espositivi; l’Associazione La Stadera onlus e l’Associazione Nazionale Carabinieri di Tricarico per il servizio volontario di apertura del MuDiT.

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